Il valore dei beni culturali nel patrimonio dello Stato italiano

Il valore dei beni culturali nel patrimonio dello Stato italiano PDF Author: Francesca Imperiale
Publisher: FrancoAngeli
ISBN: 8891776513
Category : Business & Economics
Languages : it
Pages : 151

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368.16

Il valore dei beni culturali nel patrimonio dello Stato italiano

Il valore dei beni culturali nel patrimonio dello Stato italiano PDF Author: Francesca Imperiale
Publisher: FrancoAngeli
ISBN: 8891776513
Category : Business & Economics
Languages : it
Pages : 151

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Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale - e-Book

Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale - e-Book PDF Author: FREGNI MARIA CECILIA
Publisher: G Giappichelli Editore
ISBN: 8892198033
Category : Law
Languages : it
Pages : 304

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Il patrimonio culturale contribuisce alla piena realizzazione di ogni essere umano e deve essere considerato un bene comune, da custodire e valorizzare a beneficio delle generazioni presenti e future. Il volume analizza le principali e più attuali tematiche che la gestione e valorizzazione del patrimonio culturale presenta da un punto di vista giuridico, seguendo un approccio interdisciplinare e prestando particolare attenzione agli aspetti applicativi degli istituti normativi, esaminati anche in riferimento ad alcuni concreti beni d’eccezionale valore. I saggi contenuti nel volume sono redatti da studiosi specializzati nelle diverse discipline giuridiche che concorrono alla regolamentazione della materia (diritto internazionale, costituzionale, amministrativo, tributario, penale, ecclesiastico, dell’Unione europea) nonché da esperti con importanti funzioni operative; essi analizzano tanto questioni di carattere generale, affrontate comunque in una prospettiva attenta ai più recenti sviluppi (il significato e la portata della tutela del patrimonio culturale nella Costituzione, l’impatto delle norme internazionali sulla tutela dei beni culturali sia in tempo di pace che in tempo di conflitto armato, il ruolo della repressione penale nella protezione dei beni culturali) sia problemi più specifici emergenti nell’attuale dibattito giuridico (l’istituto della “impresa culturale e creativa”; le sponsorizzazioni di beni culturali; la diversità linguistica come componente del patrimonio culturale, la disciplina dei cammini e delle vie di pellegrinaggio; la sentenza della Corte penale internazionale relativa al caso di Timbuktu). Caratterizzano altresì l’opera alcuni saggi volti ad illustrare i problemi e le prospettive che si evidenziano nella gestione concreta di alcuni beni di particolare rilevanza, caratterizzanti il territorio, quali il sito Unesco di Modena (inserito, in ragione dell’eccezionale valore universale, nella Lista del patrimonio mondiale istituita dalla Convenzione di Parigi del 1972) e i musei universitari. Ciò allo scopo di favorire un dialogo tra studiosi e operatori, dal quale possano emergere nuove linee di sviluppo della regolamentazione giuridica.

Patrimonio culturale

Patrimonio culturale PDF Author: Tomaso Montanari
Publisher: Corriere della Sera
ISBN: 8861266630
Category : Art
Languages : it
Pages : 57

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Conservare il patrimonio culturale non significa archiviarlo in magazzini e depositi né farne redditizio spettacolo, ma mantenerlo vivo e difenderlo. Anzi, tutelarlo: dall’oblio del tempo, dagli usi impropri ma anche dai nostri stessi errori. E il miglior modo per tutelarlo non è chiuderlo nel recinto di una mostra o di un museo e guardarlo da lontano bensì viverci in mezzo, farne parte e apprenderne il linguaggio così come si apprende la lingua del Paese di cui si è cittadini. È proprio partendo dalla Costituzione della Repubblica che Tomaso Montanari ripercorre, in forma di dizionario semplice e chiaro, i princìpi fondamentali che fanno dell'arte e del paesaggio italiani le leve più potenti per «rimuovere gli ostacoli all'eguaglianza» e permettere il «pieno sviluppo della persona umana». Ventuno voci in ordine alfabetico fotografano la situazione attuale, la confrontano con quanto i padri costituenti e la tradizione storica avevano prospettato per gli anni a venire, e propongono una visione per recuperare i ruoli e le azioni degli operatori dei Beni culturali, sia dal punto di vista delle competenze sia dal punto di vista del valore etico ed economico.

Book-Tax conformity in the IFRS Era

Book-Tax conformity in the IFRS Era PDF Author: Luca Menicacci
Publisher: FrancoAngeli
ISBN: 8835140153
Category : Business & Economics
Languages : en
Pages : 138

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L'intangibilità dei beni culturali

L'intangibilità dei beni culturali PDF Author: TIMO MATTEO
Publisher: G Giappichelli Editore
ISBN: 8892146033
Category : Law
Languages : it
Pages : 19

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Il diritto dei beni culturali ha subito talune recenti innovazioni che inducono ad un nuovo interessamento per il settore in ragione della natura giuridica, materiale o meno, del bene culturale medesimo. In anni recenti, dapprima, il d.lgs. 26 marzo 2008, n. 62, ha inserito nel codice dei beni culturali e del paesaggio (d.lgs. n. 22 gennaio 2004, n. 42, all’art. 7-bis) la tutela delle c.d. “espressioni di identità culturale collettiva”, successivamente, il d.l. 8 agosto 2013, n. 91 , ha esteso tale disciplina alle “attività di artigianato tradizionale e altre attività commerciali tradizionali”; in seguito, la legge 8 marzo 2017, n. 44, nel modificare la legge 20 febbraio 2006, n. 77 , ha introdotto il riferimento agli “elementi del patrimonio culturale immateriale”; da ultimo, la legge n. 133/2020 ha autorizzato la ratifica della Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società, meglio nota come “Convenzione di Faro”, con conseguente entrata in vigore della medesima per la Repubblica italiana in data 1° aprile 2021. Interventi legislativi che, nell’introdurre nuove disposizioni o nel novellare quelle esistenti, pongono l’attenzione sul c.d. “bene culturale immateriale” e, più in generale, sul c.d. “patrimonio culturale immateriale”, in contrapposizione alla famigliare nozione codicistica di “patrimonio culturale”, a sua volta frutto di una, ormai secolare, tradizione giuridica interna, fondata sulla tutela delle “cose” munite d’interesse culturale o – nel seguire la terminologia invalsa nel diritto amministrativo all’indomani dei lavori della c.d. “Commissione Franceschini” – sulla protezione della “testimonianza materiale avente valore di civiltà”. Il diritto pattizio dell’UNESCO – inerente alla Convenzione di Parigi del 3 novembre 2003 – aveva posto l’attenzione sul tema dell’immaterialità, quale naturale sviluppo della protezione assicurata dai precedenti accordi in materia di beni culturali. Nel diritto amministrativo della cultura si era, pertanto, avviato un processo di adeguamento del “patrimonio culturale” al c.d. intangible cultural heritage sfociato nelle menzionate novelle al codice del 2004 e nella legge n. 77/2006. Processo che, allo stato, resta incompiuto, dal momento che l’ordinamento italiano non dispone né di una puntuale definizione giuridica dell’intangibilità connessa all’interesse culturale – in altri e più diretti termini, non è ravvisabile alcuna disposizione che sancisca la consistenza del “bene culturale immateriale” e del “patrimonio culturale immateriale” –, né di una regolazione idonea a delineare i rapporti sussistenti fra la sfera corporea (il codice del 2004 appunto) e la dimensione intangibile, a livello interno, sovranazionale ed internazionale. Proprio quest’ultimo aspetto reca – pur nella meritoria ratio ispiratrice, come si vedrà nel capitolo primo, del codice del 2004 – con sé evidenti carenze di sistematizzazione, giacché, a fianco di un modello UNESCO non ancora compiutamente trasposto nella regolazione amministrativa settoriale, oggi s’impone il meccanismo proposto dal Consiglio d’Europa – la menzionata “Convenzione di Faro”, parimenti ratificata dal legislatore italiano –, privo di una qualsivoglia forma di normazione interna che vada oltre la legge di ratifica, ma potenzialmente idoneo ad alterare i procedimenti e i provvedimenti amministrativi descritti nel codice del 2004, dal momento che la nozione di cultural heritage promossa dall’accordo in parola si presenta onnicomprensiva, di un’ampiezza che supera il sistema UNESCO e certamente quello codicistico italiano. È evidente che siffatte regolazioni sovranazionali – l’attualità delle quali si pone all’intera comunità internazionale nel pregevole intento di arricchire gli strumenti di tutela globalizzata dei beni culturali – sono sottese ad un accresciuto bisogno di salvaguardia e di promozione di interessi culturali altri rispetto a quelli che la legislazione italiana conosce dall’inizio del ’900 e, di conseguenza, impone un ripensamento di categorie giuridiche consolidate in questa branca del diritto amministrativo. Non è un caso, dunque, che parte della giurisprudenza amministrativa si sia avveduta di questo mutamento e abbia sottolineato la policromia del bene culturale, nel quale la dimensione intangibile assume dignità autonoma, eventualmente in modo del tutto disancorato dal substrato materiale o anche in assenza del medesimo. Il presente studio, muovendo da una ricostruzione diacronica e sincronica del “bene culturale” e del “patrimonio culturale”, si propone di sondare il fondamento giuridico dell’intangibilità. Tale proposito sarà affrontato, dapprima, sulla base di un’analisi della disciplina costituzionale e primaria che racchiude la vigente nozione di bene culturale; successivamente, nella ricerca delle prescrizioni sovranazionali ed internazionali che consentono un inquadramento del intangible cultural heritage o, più semplicemente, del cultural heritage; in seguito, sarà proposto un raffronto, in rapporto dialettico, di queste ultime con l’ordinamento italiano, anche per la via di cenni ad alcune esperienze di Stati consimili al nostro. Da ultimo, si tenterà di proporre talune chiavi di lettura del fenomeno complessivamente inteso, esponendo alcune soluzioni terminologiche e possibili revisioni normative.

Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale

Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale PDF Author: FREGNI MARIA CECILIA
Publisher: G Giappichelli Editore
ISBN: 8892140744
Category : Law
Languages : it
Pages : 18

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Il patrimonio culturale contribuisce alla piena realizzazione di ogni essere umano e deve essere considerato un bene comune, da custodire e valorizzare a beneficio delle generazioni presenti e future. Il volume analizza le principali e più attuali tematiche che la gestione e valorizzazione del patrimonio culturale presenta da un punto di vista giuridico, seguendo un approccio interdisciplinare e prestando particolare attenzione agli aspetti applicativi degli istituti normativi, esaminati anche in riferimento ad alcuni concreti beni d’eccezionale valore. I saggi contenuti nel volume sono redatti da studiosi specializzati nelle diverse discipline giuridiche che concorrono alla regolamentazione della materia (diritto internazionale, costituzionale, amministrativo, tributario, penale, ecclesiastico, dell’Unione europea) nonché da esperti con importanti funzioni operative; essi analizzano tanto questioni di carattere generale, affrontate comunque in una prospettiva attenta ai più recenti sviluppi (il significato e la portata della tutela del patrimonio culturale nella Costituzione, l’impatto delle norme internazionali sulla tutela dei beni culturali sia in tempo di pace che in tempo di conflitto armato, il ruolo della repressione penale nella protezione dei beni culturali) sia problemi più specifici emergenti nell’attuale dibattito giuridico (l’istituto della “impresa culturale e creativa”; le sponsorizzazioni di beni culturali; la diversità linguistica come componente del patrimonio culturale, la disciplina dei cammini e delle vie di pellegrinaggio; la sentenza della Corte penale internazionale relativa al caso di Timbuktu). Caratterizzano altresì l’opera alcuni saggi volti ad illustrare i problemi e le prospettive che si evidenziano nella gestione concreta di alcuni beni di particolare rilevanza, caratterizzanti il territorio, quali il sito Unesco di Modena (inserito, in ragione dell’eccezionale valore universale, nella Lista del patrimonio mondiale istituita dalla Convenzione di Parigi del 1972) e i musei universitari. Ciò allo scopo di favorire un dialogo tra studiosi e operatori, dal quale possano emergere nuove linee di sviluppo della regolamentazione giuridica.

Accounting for Cultural Heritage Management

Accounting for Cultural Heritage Management PDF Author: Michela Magliacani
Publisher: Springer Nature
ISBN: 3031382579
Category : Business & Economics
Languages : en
Pages : 210

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The transformative role of culture, its ability to create value for the benefit of current and future generations, is widely recognized by academics of many disciplines, professionals and policymakers. Notwithstanding, how culture can be a driving force for economic growth, a source of welfare and tools for social inclusion, still deserves to be investigated at various levels, starting with local communities. This book attempts to explain the relevance of accounting knowledge for managing cultural heritage by sustainable, resilient, accountable organizations, regardless of their public or private institutional form. This book aims at understanding the role of cultural heritage in the economy, in society and in facing the new challenges deriving from the enactment of the UN Sustainable Development agenda, as well as the pandemic emergency from COVID-19. It adopts a managerial accounting studies approach to provide answers that can be applied in any organizational context. The results achieved from the field research are critically discussed under the theoretical frameworks referring to the theory of value and its creation. From the findings and their discussion, a conceptual model based on empiricism is proposed for managing cultural heritage of communities under sustainable perspective, even in times of crisis. It will be essential reading for academics and students of cultural heritage management, sustainability and crisis management in organisations.

L'intangibilità dei beni culturali - e-Book

L'intangibilità dei beni culturali - e-Book PDF Author: TIMO MATTEO
Publisher: G Giappichelli Editore
ISBN: 889217861X
Category : Law
Languages : it
Pages : 28

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Il diritto dei beni culturali ha subito talune recenti innovazioni che inducono ad un nuovo interessamento per il settore in ragione della natura giuridica, materiale o meno, del bene culturale medesimo. In anni recenti, dapprima, il d.lgs. 26 marzo 2008, n. 62, ha inserito nel codice dei beni culturali e del paesaggio (d.lgs. n. 22 gennaio 2004, n. 42, all’art. 7-bis) la tutela delle c.d. “espressioni di identità culturale collettiva”, successivamente, il d.l. 8 agosto 2013, n. 91 , ha esteso tale disciplina alle “attività di artigianato tradizionale e altre attività commerciali tradizionali”; in seguito, la legge 8 marzo 2017, n. 44, nel modificare la legge 20 febbraio 2006, n. 77 , ha introdotto il riferimento agli “elementi del patrimonio culturale immateriale”; da ultimo, la legge n. 133/2020 ha autorizzato la ratifica della Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società, meglio nota come “Convenzione di Faro”, con conseguente entrata in vigore della medesima per la Repubblica italiana in data 1° aprile 2021. Interventi legislativi che, nell’introdurre nuove disposizioni o nel novellare quelle esistenti, pongono l’attenzione sul c.d. “bene culturale immateriale” e, più in generale, sul c.d. “patrimonio culturale immateriale”, in contrapposizione alla famigliare nozione codicistica di “patrimonio culturale”, a sua volta frutto di una, ormai secolare, tradizione giuridica interna, fondata sulla tutela delle “cose” munite d’interesse culturale o – nel seguire la terminologia invalsa nel diritto amministrativo all’indomani dei lavori della c.d. “Commissione Franceschini” – sulla protezione della “testimonianza materiale avente valore di civiltà”. Il diritto pattizio dell’UNESCO – inerente alla Convenzione di Parigi del 3 novembre 2003 – aveva posto l’attenzione sul tema dell’immaterialità, quale naturale sviluppo della protezione assicurata dai precedenti accordi in materia di beni culturali. Nel diritto amministrativo della cultura si era, pertanto, avviato un processo di adeguamento del “patrimonio culturale” al c.d. intangible cultural heritage sfociato nelle menzionate novelle al codice del 2004 e nella legge n. 77/2006. Processo che, allo stato, resta incompiuto, dal momento che l’ordinamento italiano non dispone né di una puntuale definizione giuridica dell’intangibilità connessa all’interesse culturale – in altri e più diretti termini, non è ravvisabile alcuna disposizione che sancisca la consistenza del “bene culturale immateriale” e del “patrimonio culturale immateriale” –, né di una regolazione idonea a delineare i rapporti sussistenti fra la sfera corporea (il codice del 2004 appunto) e la dimensione intangibile, a livello interno, sovranazionale ed internazionale. Proprio quest’ultimo aspetto reca – pur nella meritoria ratio ispiratrice, come si vedrà nel capitolo primo, del codice del 2004 – con sé evidenti carenze di sistematizzazione, giacché, a fianco di un modello UNESCO non ancora compiutamente trasposto nella regolazione amministrativa settoriale, oggi s’impone il meccanismo proposto dal Consiglio d’Europa – la menzionata “Convenzione di Faro”, parimenti ratificata dal legislatore italiano –, privo di una qualsivoglia forma di normazione interna che vada oltre la legge di ratifica, ma potenzialmente idoneo ad alterare i procedimenti e i provvedimenti amministrativi descritti nel codice del 2004, dal momento che la nozione di cultural heritage promossa dall’accordo in parola si presenta onnicomprensiva, di un’ampiezza che supera il sistema UNESCO e certamente quello codicistico italiano. È evidente che siffatte regolazioni sovranazionali – l’attualità delle quali si pone all’intera comunità internazionale nel pregevole intento di arricchire gli strumenti di tutela globalizzata dei beni culturali – sono sottese ad un accresciuto bisogno di salvaguardia e di promozione di interessi culturali altri rispetto a quelli che la legislazione italiana conosce dall’inizio del ’900 e, di conseguenza, impone un ripensamento di categorie giuridiche consolidate in questa branca del diritto amministrativo. Non è un caso, dunque, che parte della giurisprudenza amministrativa si sia avveduta di questo mutamento e abbia sottolineato la policromia del bene culturale, nel quale la dimensione intangibile assume dignità autonoma, eventualmente in modo del tutto disancorato dal substrato materiale o anche in assenza del medesimo. Il presente studio, muovendo da una ricostruzione diacronica e sincronica del “bene culturale” e del “patrimonio culturale”, si propone di sondare il fondamento giuridico dell’intangibilità. Tale proposito sarà affrontato, dapprima, sulla base di un’analisi della disciplina costituzionale e primaria che racchiude la vigente nozione di bene culturale; successivamente, nella ricerca delle prescrizioni sovranazionali ed internazionali che consentono un inquadramento del intangible cultural heritage o, più semplicemente, del cultural heritage; in seguito, sarà proposto un raffronto, in rapporto dialettico, di queste ultime con l’ordinamento italiano, anche per la via di cenni ad alcune esperienze di Stati consimili al nostro. Da ultimo, si tenterà di proporre talune chiavi di lettura del fenomeno complessivamente inteso, esponendo alcune soluzioni terminologiche e possibili revisioni normative.

Per la salvezza dei beni culturali in Italia

Per la salvezza dei beni culturali in Italia PDF Author: Commissione d'indagine per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, archeologico, artistico e del paesaggio
Publisher:
ISBN:
Category : Cultural property
Languages : it
Pages : 888

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Beni culturali e catalogazione

Beni culturali e catalogazione PDF Author: Sandra Vasco Rocca
Publisher: Gangemi Editore Spa
ISBN: 8849253206
Category : Antiques & Collectibles
Languages : it
Pages : 240

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La catalogazione dei Beni culturali, nella sua valenza di procedimento amministrativo e di processo conoscitivo, arricchita dalle potenzialità offerte dalle odierne tecnologie e applicata all’indagine di un patrimonio inteso in una configurazione sempre più dinamica e interconnessa, costituisce un argomento ricco di problematiche e di spunti di riflessione soprattutto nell’attuale fase di riassetto dell’apposito Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Tante sono dunque le aperture cui il tema può introdurre e tante le possibili angolature per affrontarlo; il presente lavoro si pone nella sua sostanza come una riflessione sugli assunti concettuali di base dell’impostazione catalografica in quanto essi, pur costituendo implicitamente i cardini sui quali è stato in concreto effettuato il rilevamento dei Beni culturali, non sono stati enucleati e sistematizzati con il necessario approfondimento critico in relazione all’oggetto specifico del rilevamento medesimo, essendo stati assimilati anch’essi a fattori operativi, pur qualificandosi piuttosto quali fondamenti teoretici. Di conseguenza, per quanto riguarda la catalogazione, vengono esaminati esclusivamente gli aspetti relativi all’identificazione strutturale del Bene,con i relativi risvolti linguistici e numerici, e non quelli afferenti agli aspetti amministrativi della tutela e dell’archiviazione legati alle problematiche gestionali e di utilizzo dei documenti prodotti; è ovvio infatti che l’oggetto culturale, per la sua valenza polisemica, costituisca un importante tramite di valori artistici, tecnici, scientifici, patrimoniali ed economici che generano una quantità notevole e differenziata di tematiche e di informazioni da trattare per i singoli aspetti. La catalogazione viene così a configurarsi quale la risultante di alcune concettualizzazioni di base relative al Bene culturale ed è letta come l’esito di un processo che investe piani di approccio diversi ma strettamente interrelati: il livello percettivo, il livello cognitivo, il livello descrittivo, dei quali il primo è quello più diffusamente trattato in quanto l’atto dell’identificazione visiva, che stimola l’attenzione,risulta pur sempre prioritario e per vari aspetti condizionante le fasi successive.